Dopo
aver studiato presso i padri salesiani a Catania,
si laurea in Ingegneria a Milano. In questa città
concretizza la sua militanza nelle file del Partito
Socialista insieme a Saragat e Nenni. Acerrimo anifascista
è costretto a riparare in Francia nel 1933,
dove tira avanti facendo il manovale. Qui incontra
Niuta, una fuoriuscita polacca, che diventerà
la sua sposa. Occupata la Francia dai nazisti, scappa
a Casablanca dove affronta mesi di stenti tremendi,
arrivando a pesare solo 30 kg. Ricongiuntosi con la
moglie insieme fuggono a Città del Messico.
Col 1946 la lunga peregrinazione in terre straniere
ha fine; rientra in Italia, garantendo per lui Pietro
Nenni, e a Vizzini fa il suo ritorno trionfale accolto
da un numero inverosimile di cittadini in un calco
pomeriggio d'estate dello stesso anno. In una Piazza
trabocchevole pronunziò il suo discorso da
abile oratore fra la commozione e le lacrime di tanti.
Visse a Vizzini fino al 1952, per trasferirsi poi
a Ragusa dove da indomito idealista capeggiò
i braccianti nelle loro rivendicazioni. Arrestato
e rilasciato si sposta a Catania e poi a Palermo.
Oltre al noto romanzo Sicilia terra di dolore,
realizzò degli studi inchiesta sulle condizioni
dei minatori nelle zolfare di Caltanissetta e in Realtà
siciliana denunziò la sudditanza del suo
PSI nei riguardi del PCI del quale previde la fine,
consumatasi in questi nostri giorni. |